Gabriele D’Annunzio, L’Imaginifico. Il Caffè della Versiliana Giovedì 16 luglio

Gabriele D’Annunzio, L’Imaginifico. Il Caffè della Versiliana Giovedì 16 luglio

Ospite : Maurizio Serra, diplomatico e scrittore nonché ex ambasciatore italiano a Parigi

Conduce: Giordano Bruno Guerri, storico e presidente del Vittoriale degli italiani

Il Prof. Guerri ha aperto l’incontro presentando l’illustre ospite. L’ambasciatore Serra ha rappresentato l’Italia a Berlino e a Mosca ai tempi dell’Unione Sovietica, poi è stato ambasciatore all’Onu a Ginevra e all’Unesco a Parigi; è saggista ed è  stato il primo italiano eletto all’ Accademia di Francia (Académie Française). Ha scritto di recente dei saggi su Gabrile D’Annunzio e su Curzio Malaparte, saggio quest’ultimo che gli ha fatto vincere il prestigioso premio letterario Goncourt (una sorta di premio Strega francese).

L’ambasciatore Serra ha parlato dell’importanza dell’Accademia di Francia nella storia ed ai giorni nostri, in quanto nata come Accademia culturale o, ancora meglio, come “bellicosamente culturale”. Si è anche parlato dell’Accademia d’Italia che era nata su dei buoni principi e frequentata da personaggi del calibro di D’Annunzio e Marconi, ma poi purtroppo a causa della guerra e, successivamente, dell’avvento del Fascismo è stata smantellata.

Maurizio Serra nel corso della sua carriera si è occupato degli esteti armati, scrittori combattenti non necessariamente in guerra, ma personaggi che combattono per varie motivi e in nome di determinati valori. L’interesse è nato in quanto argomento di cui, per il bon-ton, non se ne poteva parlare e si doveva solo dimenticare.

Ma uomini di cultura come Maurizio Serra e Giordano Bruno Guerri non hanno potuto fare a meno di scrivere di questi autori che hanno fatto la storia della cultura italiana.

In particolare, la loro attenzione si è concentrata su due autori molto discussi: Curzio Malaparte e Gabriele D’Annunzio.

Maurizio Serra, che ha scritto saggi su entrambi, ha detto che si tratta di due personaggi molto diversi, ma per certi aspetti molto simili. In entrambi c’è una sorta di esilio (benché dorato: a Capri e Forte dei Marmi il primo, a Gardone Riviera e Marina di Pietrasanta il secondo) e anche l’amore per il territorio della Versilia. Inoltre, i due erano entrambi appassionati di animali e del genere femminile, ma mentre D’Annunzio si concedeva frequentemente alle sue ammiratrici, Malaparte si concedeva con molta parsimonia.

Pin It on Pinterest

Share This