MUSICA, AMORE E CERVELLO
Ubaldo Bonuccelli, neurologo
Donatella Marazziti, psichiatra
Gianfranco Antognoli, presidente ARNO – Associazione ricerca neurologica
Conduce Fabrizio Diolaiuti
Con la partecipazione straordinaria del coro “Donne In Canto” diretto dalla maestra Karen Del Greco
Dove si “trova” l’amore nel cervello, e cosa fa alle nostre menti e ai nostri corpi, secondo la scienza? La passione amorosa suscita sentimenti di euforia e di felicità spesso travolgenti e quando ci innamoriamo è come se una tempesta chimica si fosse scatenata nel cervello.Le aree che si attivano sono le regioni del cervello che contengono alte concentrazioni di un neurotrasmettitore associato a ricompensa, desiderio, dipendenza ed euforia cioè la dopamina che viene rilasciata dall’ipotalamo che collega cervello e sistema endocrino.Un aumento dei livelli di dopamina si associa anche alla diminuzione di un altro neurotrasmettitore, la serotonina soprattutto nelle prime fasi dell’innamoramento, proprio come si verifica nei pazienti affetti da disturbi ossessivi e l’amore, dopo tutto, è una specie di ossessione verso la persona di cui ci stiamo innamorando.Le zone del cervello coinvolte nell’amore sono oltre l’ipotalamo (salvo l’amore materno o filiale),anche la corteccia temporale dell’insula e lo striato che si attivano,mentre sono inibite altre aree come la corteccia frontale e l’amigdala con riduzione delle capacità critiche e della paura.Il canto e la musica sono un’attività peculiare dell’essere umano e degli uccelli:gli altri suoni prodotti da cetacei ed i rumori prodotti da molti insetti sono qualcosa di diverso.Il suono si trasnette come un’onda di forma regolare che agisce sul timpano una membrana elastica che trasmette l’onda stessa alla perilinfa in cui è immersa la coclea i cui recettori sono stimolati dalle stesse onde in relazione alla loro frequenza alta (suoni acuti) o bassa (suoni bassi).La corteccia temporale e quella frontale ricevono in meno di 20 millisecondi lo stimolo generatosi nella coclea permettendo il riconoscimento della zona d’origine del suono e la sua natura.A ogni frequenza del suono corrisponde una nota musicale diversa e le armoniche cioè i multipli di una frequenza costituiscono sempre la stessa nota.Nella corteccia temporale sono rappresentate tutte le varie frequenze udibili e quindi le note musicali che alla fine compongono una melodia. La musica per il nostro cervello è caratterizzata dalla sua matematica: siamo in grado di riconoscere la stessa canzone suonata con strumenti diversi o in tonalità diverse, a patto che ritmo e intervalli tonali siano conservati.Perchè ascoltare musica genera piacere? Perché la musica durante l’ascolto libera dopamina nello striato e viene memorizzata:il riconoscimento successivo attraverso la memoria (lobo temporale) di un brano musicale rinforza il piacere provato al primo ascolto.Quindi i legami fra memoria,amore e musica sono molto robusti e spesso una canzone rinforza il piacere provocato dall’innamoramento.