I TRAMONTI SHAKESPERIANI
Progetto di Fausto Costantini e Massimiliano Simoni
Brevi Note sul Progetto:
“Dopo 400 anni dalla sua morte, Shakespeare, non cessa di stupirci per la sua complessità, bellezza, varietà e modernità dei personaggi e delle trame.”
Da queste considerazioni prende lo spunto il progetto di Fausto Costantini e Massimiliano Simoni: sette serate di teatro tra parole e musica nel pontile di Pietrasanta, totalmente immerso nel mare.
L’acqua come mezzo di trasporto ci farà arrivare da lontano storie e detriti di culture ormai universali, amplificate dalla voce di grandi attori italiani.
La poesia, la filosofia, il pensiero del grande autore sostenuti dalla musica dal vivo e la voce degli attori diventeranno corpo, per un rituale laico da sempre punto d’arrivo per ogni messa in scena teatrale.
Insomma, Shakespeare rivissuto solo ed unicamente attraverso i suoi protagonisti, non filtrati da idee registiche o allestimenti vari, ma solo da attori e musicisti che ne daranno una loro personale e quindi irripetibile interpretazione
8 Agosto ore 21.30
Ennio Fantastichini
Barbara Bovoli, Marco Paparella in
Lettura scenica di
“Riccardo III”
Versione e adattamento di Fausto Costantini
Musiche di scenda eseguite da Terry Horn
“Riccardo III” è l’ultima di quattro opere teatrali nella tetralogia minore di William Shakespeare sulla storia inglese. L’intera tetralogia è stata composta probabilmente tra il 1591 e il 1592. Dopo Amleto è l’opera teatrale più lunga del Bardo. Riccardo III, è specchio della società inglese dilaniata da interessi, al termine della guerra delle due rose tra Lancaster e York. In una continua fragilità umana le alleanze e complicità svelano presto la loro ipocrisia e precarietà. Tra continui ribaltoni gli amici di ieri diventano i nemici di oggi, mentre il male interiore si espande su tutto. Interprete senza avversari è Riccardo, che parla, comunica e dichiara. Brucia tutti sul tempo mentre lui stesso si stupisce compiaciuto delle proprie istrioniche interpretazioni. La sua straordinaria abilità con le parole lo rende capace di confondere e manipolare chiunque. Quando qualcuno prova a resistergli, usa la violenza come espediente facendo assassinare tutti i nemici. Nessuno deve frapporsi a lui nella scalata al potere. In Riccardo III attraverso la storia del re crudele e ambizioso, Shakespeare descrive la sete umana di potere e la conseguenza malsana di rivincita “ho deciso di fare il delinquente e odiare gli oziosi passatempi di questa nostra età” solo alla fine ci rivela: “io mi sono ingannato fino ad oggi sopra la mia figura; s’ella mi trova al contrario di me, un uomo di straordinario fascino, m’accollerò costi quel che costi, la spesa di uno specchio”. La nostra versione ruota intorno alla crudeltà del protagonista e le sue fragilità.